Bologna 30: capiamo meglio l’iniziativa comunale.

Dal 1°luglio è iniziata ufficialmente una nuova era per la nostra città: quella di Bologna città 30. Questo nuovo progetto della giunta di Lepore prevede in primis una rivoluzione della viabilità attraverso forti limitazioni alla velocità dei mezzi a motore. Il nuovo limite di velocità da rispettare per gli automobilisti sarà 30 km all’ora in quasi tutte le strade cittadine, mentre alcune strade più grandi rimarranno a 50km all’ora. Vediamo il progetto più in dettaglio:

Cos’è Bologna 30?

Bologna 30 cartellone

Innanzitutto il progetto denominato Bologna 30 o Bologna città 30 non è solamente volto ad abbassare la velocità sulle strade, ma è un piano a più ampio respiro che coinvolge: l’ampliamento delle piste ciclabili e pedonali, il potenziamento del trasporto pubblico, l’abbattimento delle barriere architettoniche, la creazione di nuovi spazi di aggregazione cittadini.

Questi cambiamenti, previsti nei prossimi 3 anni, sono stati pensati per migliorare qualità e stile di vita degli abitanti di Bologna. Infatti, una città più a misura d’uomo sarà meno inquinata, meno rumorosa e stressante.

Tutte le informazioni sui diversi aspetti del progetto si possono trovare sul sito divulgativo del comune di Bologna www.bologna30.it

Per questa rivoluzione cittadina, il comune si sta iniziando a preparare tramite il posizionamento sulle strade dei cosiddetti “bolloni”, grossi adesivi che ricordano il limite presente sulla via di percorrenza. Anche la segnaletica verticale sarà pian piano sostituita e aggiornata. L’operazione ha una portata enorme: sono circa 300 i bolloni previsti, mentre la cartellonistica da sostituire ammonterà a 500 pezzi, per un totale di una spesa di circa 100000 euro.

Mappa Bologna 30

Quali sono le strade coinvolte in questa diminuzione della velocità stradale? Quali sono le strade che rimarranno a 50km/h? Tutti desiderano sapere come cambierà la viabilità quando la normativa entrerà in vigore in maniera effettiva. A questo fine, il Comune di Bologna ha fornito una mappa interattiva, consultabile sul sito del progetto www.bologna30.it il cui link è qui.

A grandi linee possiamo già dire che le uniche strade su cui si potrà premere maggiormente l’acceleratore saranno: i viali di circonvallazione, l’asse Togliatti-Gandhi-Tolmino-Sabotino, l’asse Lenin-Po-Torino-Benedetto Marcello, via Stalingrado

Bologna 30 e multe:

La normativa è già in vigore? Nel momento in cui scriviamo (ottobre 2023) la normativa è già attiva ma è in fase di rodaggio. Tradotto in parole povere, si è voluto fissare un periodo “finestra” per permettere alla popolazione di assimilare il cambiamento ed abituarsi alla novità. Le multe, quindi, al momento non sono una realtà. Multe e sanzioni saranno in vigore dal 1° gennaio 2024.

Un cambiamento che genera opinioni discordanti:

Tra gli abitanti di Bologna c’è molta criticità nei confronti della nuova normativa stradale; i dubbi più frequenti sono legati alla paura di un peggioramento della viabilità (già compromessa da traffico e arterie stradali non più sufficienti) ed alla relativa penalizzazione degli automobilisti tramite sanzioni. Si ha paura, quindi, che Bologna rimanga paralizzata dall’obbligo di andatura lenta, e che i mezzi di trasporto alternativi non bastino a coprire le necessità di chi deve spostarsi con una certa velocità: lo stile di vita di un cittadino attivo, nel 2023, è spesso frenetico. Tra lavoro, scuola, attività ricreative, spesso la macchina è l’unico modo per riuscire a fare tutto in poco tempo.

C’è anche chi – non a torto – si è domandato se presto le auto verranno superate in velocità da monopattini o biciclette elettriche, che spesso sfrecciano su strade o su piste ciclabili ad andature pericolose.

Basandosi su statistiche e campioni presi da altre città che hanno adottato la regola dei 30 all’ora, la giunta ci ha tenuto a specificare che, mantenendo un’andatura a 30km/h senza brusche accelerazioni o rallentamenti, il tempo di percorrenza da un punto all’altro della città dovrebbe essere quasi uguale ai tempi antecedenti questa normativa. Sarà così veramente anche a Bologna? Dovremo attendere il primo gennaio per poterlo verificare di persona, perché finché non ci saranno multe, il comportamento stradale non verrà adeguato del tutto alla nuova normativa.

Ma vediamo insieme i vantaggi:

Il lato più positivo del viaggiare ad un’andatura più lenta è quello di permettere ai guidatori di avere riflessi più pronti ed evitare incidenti, soprattutto quelli che possono interessare persone a piedi o in sella a mezzi leggeri. Questo aspetto è apprezzabile e rassicurante, soprattutto dopo che la nostra città ha vissuto diversi lutti dovuti a incidenti terribili a danno di pedoni innocenti.

Dovrebbe anche diminuire il rumore nelle strade e quindi l’inquinamento acustico a cui i cittadini sono sottoposti quotidianamente.

E’ normale comunque avere dubbi su una rivoluzione tanto radicale, per questo il Comune ha creato un sondaggio online dove i cittadini possono esprimere le loro opinioni ed aggiungere informazioni sulla base della loro esperienza quotidiana di vita in città.

Bologna 30 al Quartiere Barca:

Nel Quartiere Barca la mappa fornita dal Comune indica che le grandi arterie (viale Togliatti-Gandhi-Tolmino-Sabotino, asse attrezzato) saranno ai 50km/h, mentre nelle restanti strade sarà in vigore la nuova normativa. Questo è un estratto della mappa sul sito comunale, ma per informazioni aggiornate vi invitiamo a controllare direttamente al link ufficiale.

Bologna30 al Quartiere Barca
In rosso le strade ai 50 km/h e in blu le strade ai 30km/h, nella zona ovest di Bologna (aggiornato al 13/10/2023)

Se invece sei interessato ad altre curiosità sul quartiere Barca, clicca su questo link.

Portici di Bologna Patrimonio UNESCO, anche in periferia!

Sono tra i più caratteristici simboli della città, assieme alle Due Torri ed ai Tortellini; sono amati da tutti gli abitanti di Bologna, che si vantano di poter passeggiare all’aperto per 62 km senza bagnarsi in caso di pioggia – di cosa parliamo? Ovviamente dei Portici di Bologna, che dal 2021 sono diventati patrimonio dell’UNESCO.

Per scoprire di più clicca sulla pagina dedicata.

La nuova vita della Ghiacchiaia del quartiere Barca a Bologna

La Ghiacciaia di Villa Lambertini-Mattei a Bologna, nel Quartiere Barca (di cui parlo in maniera approfondita qui) sta per inaugurare la sua seconda vita.

Per approfondire clicca su questo link.

Ecco il primo evento a cui ci invitano gli amici della associazione Salviamo la ghiacciaia ODV : l’inaugurazione della Ghiacciaia, con un programma fitto di appuntamenti per sabato 6 maggio 2023. Qui sotto il volantino:

Ghiacciaia Barca Bologna inaugurazione festa

Per chi avesse desiderio di aiutare questa associazione a preservare la Ghiacciaia, bene storico e piccolo gioiello di quartiere, è stata aperto un progetto di crowdfunding che trovate qui: www.ideaginger.it

Sulla pagina relativa al progetto Il frigorifero perduto, potete aiutare concretamente l’associazione di volontari a raggiungere una cifra adeguata per il restauro del bene (rimando al link per i dettagli delle operazioni di restauro da effettuare).

Che dite? Ci vediamo in Ghiacciaia?

Mercato Quartiere Barca Bologna

Uno degli eventi più amati dagli abitanti del quartiere è di certo il Mercato. Una ottima occasione per fare due passi e acquistare di tutto: dai prodotti freschi di latteria alla pentola da cucina, dalla cover per smartphone ai calzini. Per tutte le informazioni relative ai mercati principali ed i loro orari di apertura, clicca qui.

Parco Nicholas Green e la storia di Villa Contri

Uno dei fiori all’occhiello del quartiere Barca è il Parco Nicholas Green. Questo polmone verde, adiacente alla Certosa, è l’ideale per passeggiare, da soli o con i propri animali, o fare jogging. Il Parco termina a sud con il parcheggio di Villa Serena, dove c’è un raccordo con il percorso ciclopedonale che porta, lungo il Canale di Reno, al Parco della Chiusa di Casalecchio. Permette quindi ai visitatori di fare attività fisica immersi nel verde pur rimanendo all’interno della città.

Se volete scoprire di più, ecco il link all’articolo dedicato al Parco Nicholas Green.

Un esempio di architettura popolare: il Treno della Barca

Una struttura imponente e lunga quasi 600 metri, che si impossessa dello spazio con la sua forte presenza, ma che è alleggerita dai portici e dai voluti giochi di pieno/vuoto. Questo è il Treno della Barca, così chiamato proprio per la somiglianza a un treno dai tanti vagoni. E come un treno, curva dolcemente lungo la via. E per continuare con le similitudini, è brulicante di persone proprio come un convoglio ferroviario.

Il Treno della Barca è una struttura dall’indiscutibile fascino decadente, la rappresentazione della Bologna operaia, che accoglieva e inglobava nuovi abitanti, soprattutto provenienti dal Sud Italia. Non a caso, il Comune di Bologna ha proposto il suo portico a patrimonio Unesco; ma questa è un’altra storia (work in progress).

Leggi di più sul Treno della Barca e sul suo architetto Giuseppe Vaccaro.

Indicazioni geografiche.

Quando ho deciso di creare un sito che parlasse solo esclusivamente del Quartiere Barca, mi sono chiesta se fosse una idea giusta, dato che questo, di fatto, non esiste più come quartiere a se stante. Alla fine ho ritenuto di potermi concentrare sul Quartiere Barca con la sua vecchia accezione, perché nella vita di tutti i giorni e nel parlato popolare “la Barca” esiste eccome. Credo infatti che la vecchia toponomastica non smetterà di esistere nella lingua parlata, finché sarà rappresentativa di un luogo reale e di una popolazione che ci vive. Del resto, gli abitanti di Bologna usano ancora tanto i riferimenti geografici delle vecchie circoscrizioni (quelle che oggi vengono definite “aree statistiche”: Pescarola, Birra, Casteldebole, Bargellino…).

Come anticipato, il quartiere Barca è esistito tra il 1960 ed il 1985, per poi essere accorpato al quartiere amministrativo di Santa Viola sotto il nome di Quartiere Reno. Dal 2016 l’amministrazione bolognese ha rivoluzionato la suddivisione cittadina in quartieri, passando da nove a sei circoscrizioni. In quell’occasione, il quartiere Reno è stato unito alla zona di Borgo Panigale, ora quartiere Borgo Panigale – Reno.

Indicativamente, il Quartiere Barca confina con viale Togliatti a nord e Casalecchio a sud, costeggia la Certosa, il canale di Reno ed una parte della Porrettana a est ed il Fiume Reno a ovest.

Perché il quartiere Barca di Bologna si chiama Barca?

La storia che dà origine al nome del quartiere Barca è legata, come si può immaginare, al rapporto tra Bologna e l’acqua come mezzo di trasporto. Ai turisti ed ai giovani cittadini sembra impossibile immaginarsi Bologna come una città d’acqua, e invece un tempo la città era percorsa da canali navigabili! Addirittura, a volte era molto più sicuro e consigliato il percorso via fiume che via terra, soprattutto per raggiungere mete abbastanza lontane come Ferrara o Venezia.

Per approfondimenti, vi consiglio un interessante sito che parla di Bologna come città d’Acqua.

Tornando alla storia del quartiere Barca, per gli abitanti che avevano necessità di passare da Bologna a Casalecchio era stato istituito un servizio di traghetto: sul fiume Reno vi era una barca che collegava la città e la provincia. Questo passaggio risultava molto comodo, soprattutto perché la via di terra alternativa era il ponte sulla via Emilia o Pontelungo (diversi km più a nord…) che è stato costruito tra il 1870 ed il 1880. Solo quando il fiume era in piena questo passaggio, che veniva appunto chiamato il Passo della Barca, diventava pericoloso fino all’impraticabilità, e bisognava raggiungere la via Emilia per poter attraversare il Reno.

Dove si trovava il Passo? Secondo la fonte che ho consultato, il sito Origine di Bologna, alla pagina di Via della Barca, il passo era situato in corrispondenza di via Coriolano Vighi, dalla sponda destra, e via Ghiare, dalla sponda sinistra (nella località di Casteldebole).

Quartiere Barca fiume Reno
Questa era la barca che attraversava quotidianamente il fiume Reno

Tracce di storia del Quartiere Barca.

Conoscete la storia del Quartiere Barca? Alcuni dettagli architettonici ci raccontano di un passato molto diverso da quello attuale, in cui il nostro Quartiere Barca era una località di campagna dove le famiglie più abbienti di Bologna trascorrevano le vacanze estive al fresco. Ma non solo: era anche zona rurale dove si coltivava, e tra le altre cose, i contadini lavoravano la canapa. Infine, con l’industrializzazione, si è trasformato in un quartiere operaio.

Per maggiori approfondimenti clicca sull’articolo dedicato: Tracce di storia del Quartiere Barca

Vuoi scoprire di più sugli antichi mestieri che si svolgevano sulle rive del fiume Reno? Clicca qui per l’articolo dedicato.

Quartiere Barca Bologna: la sua storia

Una volta qui era tutta campagna. Ed era veramente una zona prevalentemente agricola quella situata a destra del fiume Reno, fino agli anni del secondo dopoguerra. A parte i campi, si potevano trovare qui le ville di ricchi bolognesi “di città” che si spostavano in campagna al fresco durante l’estate.

Poi, a seguito di una forte corrente migratoria proveniente sia dalla provincia che dal Sud Italia, la popolazione, a Bologna, ha subìto un grande boom. Pertanto, si è reso necessario ampliare le zone residenziali della periferia cittadina tramite l’urbanizzazione di zone rurali come appunto la periferia Ovest.

Dopo il decennio ’50-’60 in cui ha avuto la sua espansione, il quartiere Barca, con la sua predominanza di case popolari, negli anni ha acquisito la fama di quartiere malfamato, di solito in associazione con il Pilastro. Effettivamente, per molti anni alcune aree del quartiere sono state ritenute inavvicinabili e pericolose, e le notizie di cronaca hanno riportato informazioni preoccupanti, soprattutto legate alla microcriminalità e allo spaccio.

Attualmente possiamo affermare che vi è una forte volontà di riqualifica del quartiere Barca da parte delle istituzioni ma anche da parte di associazioni, impegnate in sinergia per rendere il Quartiere Barca sempre più vivibile.

Per maggiori approfondimenti clicca sull’articolo dedicato: Tracce di storia del Quartiere Barca